di Sisto V"
Concorso di idee bandito dalla ACEA di Roma per l'illuminazione pubblica della città.
In collaborazione con l'ingegnere illuminotecnico Mario Bonomo
Linee guida del progetto
Caratterizzare con la luce parti di città comporta la creazione di una scenografia urbana in cui i tratti di essa che si vogliono marcare si distinguano dai modi di illuminazione del tessuto urbano adiacente e circostante. La qualità della luce, delle ombre, del colore, l’intensità luminosa devono essere tali da conferire all’ambiente interessato particolari effetti luminosi e un calcolato prestigio.
La soluzione proposta mira a far si che il vero e unico protagonista della scena notturna sia “l’ambiente”. Esso dovrà emergere dal buio secondo una visione tipo globale, propria dell’illuminazione naturale, ma secondo una ”luminosità propria” e una gerarchia di illuminamenti che accentua criticamente i suoi elementi particolari, caratteristici e significativi.
Il tipo di arredo urbano costituito dai corpi illuminanti che ci siamo proposti può essere definito di tipo “passivo” in quanto consiste nell'addottare apparecchi così essenziali e di minimo ingombro tali da non creare nessun impatto ambientale.
Questo ci permette di liberare le strade e le piazze da qualsiasi ingombro che oggi ne altera l’aspetto e ne impedisce la percezione dei valori spaziali, quali tesate fra i fabbricati, apparecchi sospesi con le relative condutture ed accessori, lanterne e mensole fissate sulle facciate, lanterne a paletto e pastorali posti sui marciapiedi.
Caratteristiche tecniche dell’impianto
1° - Elementi tecnici essenziali: apparecchi illuminanti di minimo ingombro, posti in posizioni defilate e poco appariscenti, in modo da scomparire dalla scena diurna. Gli apparecchi non devono emergere dalle facciate, ma rimanere nascosti nelle cornici.
2° - Adeguate schermature delle fonti luminose in modo da risultare invisibili nella visione prospettica e garantire quindi il massimo confort visivo.
3° - Livello di illuminazione d’ambiente tale da consentire e favorire la frequentazione serale - livello che nella seconda parte della notte verrà riportato al valore richiesto dalla sicurezza per la viabilità.
4° - Elevata qualità di illuminazione d’ ambiente per quanto riguarda l’attitudine a riprodurre i colori naturali e la tonalità delle superfici illuminate.
5° - Unitarietà della qualità della luce.
Il progetto proposto utilizzerà un solo tipo di fonte luminosa: la lampada ad alogenuri, in massima parte con bruciatore in allumina, di tonalità "calda". In tal modo, gli ambienti illuminati e le persone manterranno i colori loro propri.
Le tipologie ambientali caratteristiche del progetto sono:
- rettilinei: collegano le basiliche
- piazze: partecipano al sistema sistino
- fondali: sfondo dei rettilinei
- obelischi: cerniere del sistema viario.
a. Le vie rettilinee e le facciate degli edifici prospicienti devono risultare luminose per luce propria.
L’illuminazione è distribuita in modo da privilegiare il piano di calpestio lungo il flusso pedonale e lambire in modo velato le facciate nella misura necessaria a renderle percepibili senza inquinare la vista della volta celeste con dispersioni di flusso luminoso verso di essa.
b. Nelle piazze cui fanno capo i rettilinei la distribuzione dei flussi luminosi e quindi delle luminanze privilegia le facciate degli edifici e i monumenti che vi si prospettano rispetto al piano di calpestio. Così le superfici verticali dei palazzi possono ricreare la dimensione dell’ambiente cancellata dal buio e preparare la scenografia dei fondali. Gli aggetti, le modanature, acquistano rilievo e plasticità.
c. I fondali dei rettilinei sono chiaramente distinti dai palazzi adiacenti per costituire mete ottiche. Si deve poter assistere ad una gradualità di illuminamento sulle superfici verticali a partire dal leggero velo di luce sulle pareti degli edifici lungo i rettilinei ad una luce più intensa e scenografica sugli edifici prospicienti le piazze che hanno la funzione di fondale prospettico.
d. Gli obelischi, insieme punti di partenza e punti di arrivo sono gli elementi cardine del sistema viario sistino ma sono soprattutto dei simboli religiosi. Si inseriscono nella tradizione ebraico-cristiana in cui la colonna assume un simbolismo cosmico-spirituale (sostenere l’alto e collegare quest’ultimo con il basso).
Nel simbolismo mistico - colonna di luce - indice di percorso, della presenza di Dio attiva che guida il popolo e indirizza l’animo verso la perfezione.
Tenendo conto di queste valenze storiche così forti, il progetto propone una loro illuminazione netta a giorno, con lame di luce concentrate sulle superfici in modo da non creare ombre e non disperdere flusso luminoso.